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La città di Alghero ha conosciuto tra Sette e Ottocento una straordinaria fioritura di studi storico-eruditi che ha visto il ruolo determinante di alcuni ecclesiastici: innanzitutto Gianfrancesco Simon e Gianandrea Massala. A essi si aggiunge il canonico Antonio Michele Urgias, nato ad Alghero nel 1771 e morto nel 1826 a soli 55 anni di età. Al canonico algherese, Antonio Nughes dedica questo studio che, attraverso un'attenta ricognizione delle carte conservate nelle biblioteche e negli archivi, traccia un puntuale profilo biografico pienamente inserito all'interno della società algherese sette-ottocentesca e raccoglie i documenti relativi alla storia ecclesiastica, la serie cronologica dei vescovi e le vicende del santuario di Valverde, a quella civile, fra cui spicca la cronaca della malattia e della morte del duca di Monferrato, alla religiosità e alla fede popolare, dalla siccità del 1817 al "Canto della Sibilla".